Nepi

Questo posto è Castelli, Luoghi religiosi
STORIA BREVE
Nepi è un comune italiano di 9 284 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.
Numerosi ritrovamenti archeologici nel territorio circostante testimoniano il popolamento dell’area in epoche antiche. In particolare due insediamenti vicini alla città, il Pizzo e Torre Stroppa, sono fiorenti fino all’età del bronzo finale (XI secolo a.C.).
Fonte: Wikipedia
Duomo di Nepi
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La chiesa di Santa Maria Assunta è il duomo di Nepi, e concattedrale della diocesi di Civita Castellana.
La Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, o più semplicemente il “Duomo“. Secondo un’antica tradizione sorgerebbe nel luogo un tempo occupato dal tempio pagano dedicato a Giove. Vero è che nelle adiacenze si trovava il foro di epoca romana. Scavi condotti nell’area dell’ex Vescovado, attiguo alla cattedrale stessa, hanno attestato il persistere del carattere socio-religioso di questa parte di città in questi ultimi due millenni di storia. Un primo edificio di culto era già presente nel V secolo. Saccheggiato e distrutto nel 568 durante le guerre tra Longobardi e Bizantini, era di nuovo funzionante nel IX secolo. Ingrandita e abbellita nell’XI e XII secolo, si arricchisce in questo periodo della splendida cripta. Illustri Vescovi di questa Cattedrale sono stati San Pio V (1556/61) e San Carlo Borromeo (1564), Amministratore Apostolico della Diocesi di Nepi e Sutri. Tra il 1680 e il 1752, vengono aggiunte la IV e la V navata. Il 2 dicembre 1798 l’edificio viene incendiato dalle truppe Napoleoniche. Ricostruita nuovamente tra il 1818 e il 1840.
Fonte: Wikipedia
Rocca di Nepi
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La Rocca di Nepi, detta anche Rocca dei Borgia o Castello Borgia, è una fortezza posta sul margine dell’abitato storico di Nepi, in provincia di Viterbo.
L’abitato di Nepi ha origini antichissime. Molti sono stati i ritrovamenti archeologici risalenti all’VIII secolo a.C., testimoni di un’antica quanto sviluppata civiltà già a quell’epoca. La scelta di questo sito per l’insediamento di un centro urbano, è stata ovviamente dettata dalla morfologia del luogo. Uno sperone di forma pressoché triangolare, i cui due lati lunghi sono solcati da profonde forre scavate dall’acqua di fossi, i quali finiscono poi per unirsi più a est. Il terzo lato, quello più corto invece, si apre verso l’esterno. Sin dal periodo repubblicano, fu qui che si concentrarono gli sforzi per edificare opere difensive tali da rendere inaccessibile e impenetrabile la città. Non ci è dato sapere quali fossero le difese preromane, benché secondo Tito Livio e Velleio Patercolo, risulta che Furio Camillo dovette faticare non poco per espugnarle.
Dopo secoli di abbandono, nel 1977 fino al 1981 furono eseguiti su base volontaria i lunghi lavori di asportazione delle macerie da parte della Sezione Archeoclub di Nepi. Furono asportate centinaia di tonnellate di detriti dai sotterranei e dal piazzale della Rocca e fu ripulita anche la cinta di mura circostanti. Ciò permise al Comune di assegnare nel 2006 i lavori di consolidamento del piazzale della Rocca che dal giugno 2007 è sede di manifestazioni e fruibile al pubblico. Rimangono ancora ridotti all’abbandono i bastioni di epoca farnesiana.
Fonte: Wikipedia
Acquedotto di Nepi
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L’ acquedotto di Nepi è un’opera di ingegneria idraulica iniziata nel XVI secolo e portata a termine nel XVIII secolo.
Il primo tentativo di portare l’acqua all’interno del centro abitato, risale al 1559. Fu scelta la sorgente in località Varano, distante circa tre miglia dall’abitato. Le varie soluzioni improntate, non riuscirono però nell’intento, benché fosse già pronta la fontana da porre al centro della piazza, scolpita dal fiorentino Paolo Cenni, detto il “Ciomba”.
Tra i numerosi architetti che tentarono, ci fu anche il Vignola. Nel 1673, il cardinal Giulio Spinola, già Vescovo della città, fece portare l’acqua fin sotto le mura, ma il superamento del dislivello che avrebbe permesso di condurre l’acqua all’interno delle fortificazioni era la parte più difficoltosa. Solamente nel 1702, il cardinal Giuseppe Renato Imperiali, fece rielaborare all’architetto Filippo Barigioni e da mastro G. Bernascone i progetti precedenti. Fu quest’ultimo a riuscire nell’intento terminando i lavori nel 1727.
Fonte: Wikipedia
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Loc. colonnetta strada statale 311 nepesina km 1,5, 01036 Nepi Italia
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