Montefiascone

Questo posto è Castelli, Luoghi religiosi, Luoghi storici
STORIA BREVE
Montefiascone è un comune italiano di 12 924 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.
Al periodo etrusco risalgono due aree templari sacre, rispettivamente nella località di Cornos (in riva al lago e chiamata dai locali anche Cornosse) e alla Rocca. Tracce di civiltà più antiche sono state rinvenute tra Montefiascone e Viterbo, più precisamente nella zona del Rinaldone, sede della civiltà eneolitica. Nel luogo ove si trova la Rocca fortezza sono stati rinvenuti i resti di un insediamento protovillanoviano, databile intorno al IX secolo a.C.–VIII secolo a.C.[4]
Fonte: Wikipedia
Chiesa di San Flaviano
+ 200 recensioni su tripadvisor
La chiesa di San Flaviano Martire (detta anche basilica di San Flaviano) è una chiesa di origini medievali, sita al margine del territorio comunale di Montefiascone sull’antica via francigena, ed è dedicata a san Flaviano, martire della Chiesa cattolica, giunto a Montefiascone durante la prigionia precedente al supplizio finale, oppure traslatovi cadavere dopo il supplizio. Ha la dignità di basilica minore[1].
Esempio architettonico principalmente di stampo romanico-gotico, costruita a partire dall’XI secolo, ha subito modifiche e rimaneggiamenti successivi nel XIII secolo e nel XV.
È costituita da due edifici sovrapposti: due chiese vere e proprie, orientate in senso opposto l’una rispetto all’altra. Si accede a quella inferiore tramite una rampa esterna laterale, che conduce ad un sagrato piano e terrazzato, e poi attraverso un portale gotico. La chiesa inferiore, risalente originariamente al 1032, è a tre navate terminanti con tre absidi disposte ad arco.
Fonte: Wikipedia
Cattedrale di Santa Margherita
+ 190 recensioni su tripadvisor
La cattedrale di Santa Margherita, intitolata alla patrona di Montefiascone, è una delle chiese più importanti della provincia.
La sua cupola, dai 27 metri di diametro[1] è una delle più grandi d’Italia, riconoscibile da quasi tutte le località della Tuscia e della provincia di Viterbo.
Nel febbraio del 1943 papa Pio XII elevò la cattedrale alla dignità di basilica minore.[2]
La cattedrale venne costruita quando il papa Urbano V istituì la diocesi di Montefiascone; la chiesa essendo la più centrale e la più frequentata fu scelta per essere elevata a ruolo di cattedrale.
L’edificazione dalla cripta fino al tamburo tra il ‘400 e il 500, è opera dell’architetto veronese Michele Sammicheli con la probabile collaborazione di Antonio da Sangallo il Giovane. Venne ideato un edificio a due livelli con la chiesa inferiore, al suo interno è ancora ospitante le reliquie di Santa Lucia Filippini e le spoglie del cardinale Marco Antonio Barbarigo, e la chiesa superiore sempre progettata dal Sammicheli. I lavori, per motivi economici, si fermarono al tamburo della cattedrale, coprendola a tetto.
L’edificazione della cupola si verifica durante il 1670 a causa di un terribile incendio durante la notte del venerdì Santo che distrusse il tetto della cattedrale e parte del suo interno.
I lavori furono affidati a Carlo Fontana che modificò il disegno originale realizzando una cupola più vicina alle esigenze estetiche del proprio tempo, donando a Montefiascone una cupola costolonata e con evidenti scanalature che avrebbe caratterizzato il panorama del paese in maniera determinante; la nuova cupola venne inaugurata il 16 dicembre 1674.
Fonte: Wikipedia
Rocca dei Papi
+ 300 recensioni su tripadvisor
La Rocca dei Papi è una fortezza medievale situata nel comune di Montefiascone, in provincia di Viterbo.
L’altura dove attualmente sorge il paese di Montefiascone (633 m s.l.m.), da sempre posizione naturalmente strategica per il controllo dell’intera vallata, fu abitata sin dall’Età del Ferro; nel luogo ove si trova la presente fortezza sono stati rinvenuti i resti di un insediamento protovillanoviano, databile intorno al IX secolo a.C.–VIII secolo a.C.[1]. Di epoca etrusca è invece l’edificazione di un muro difensivo composto di blocchi di tufo, avvenuta probabilmente fra il VI ed il III secolo a.C.[2][3].
I restauri eseguiti nel corso degli anni ’80 hanno portato alla luce delle tombe che costituiscono una area sepolcrale risalente all’epoca longobarda (VI–VII secolo); i resti della necropoli sono tuttora visibili attraverso il pavimento costituito da lastre trasparenti[4]. Nel Medioevo già attestata la presenza di una munita roccaforte[5][6] molto probabilmente lignea[7], a presidio della posizione strategica a ridosso della Via Cassia (e in seguito della Via Francigena).
Dell’imponente complesso difensivo quattro-cinquecentesco, che presentava una pianta trapezoidale con gli angoli occupati da imponenti torri[30], resta solamente parte della struttura, e l’imponente torre di nord-ovest[31]. Dalla torre angolare meridionale, denominata Torre del Pellegrino, si può apprezzare uno splendido panorama sul lago di Bolsena e sulle campagne circostanti[14].
L’attuale Palazzo, cui attualmente si accede dal ponte che sovrasta l’antico fossato[14] è articolato in due piani e un sotterraneo[32]. Il piano superiore presenta un soffitto a capanna scandito da grandi archi a tutto sesto e vi si accede sia dal piano terreno, passando dalla torre angolare di nord-ovest, sia dall’esterno, attraverso la scalinata che sovrasta il portico[18]. Il sotterraneo è costituito essenzialmente da un grande ambiente di forma rettangolare. Attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane la loggia, che in origine racchiudeva un cortile rettangolare, non è più oggi visibile[33]. Sui pilastri che sorreggono le arcate si trovano due iscrizioni che riportano la data 1516 e il nome di papa Leone X, riferimento alla data di conclusione dei lavori da lui commissionati.
Fonte: Wikipedia