Montalto di Castro

Questo posto è CIttà fantasma, Luoghi storici, Parchi
STORIA BREVE
Montalto di Castro è un comune italiano di 8 740 abitanti[1] della provincia di Viterbo. È il comune più occidentale del Lazio, situato presso la città etrusca di Vulci.
Per alcuni eruditi il castrum Montis Alti fu fondato nel V–VI secolo d.C. dai profughi della città costiera Gravisca, distrutta dai pirati. Altri raccontano che il castello fu fondato nell’VIII secolo da Desiderio, Re dei Longobardi. Entrambe le ipotesi non sono supportate da documenti. Montalto esce dalla leggenda ed entra nella storia solo nell’852 d.C.: in una bolla di papa Leone IV diretta al vescovo di Tuscania, compare, per la prima volta, il nome Montis Alti[4].
Per altri l’abitato sorge dove si trovava Forum Aurelii, in località Casa dell’Uliveto, posta a controllo della via Aurelia, cui i romani attribuirono le terre sotratte alla città etrusca di Vulci, dopo che questa fu sconfitta dall’esercito condotto dal console Tiberio Coruncanio, a cui per questa vittoria fu tributato il trionfo.[5].
Fonte: Wikipedia
Vulci
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Vulci (in etrusco Velch o Velx) è un’antica città etrusca nel territorio di Canino e di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, nella Maremma laziale.
Sorta su un pianoro di circa 120 ettari e lambita dal fiume Fiora, a poco più di dieci chilometri dalla costa del mar Tirreno, fu una delle più grandi città-stato dell’Etruria, con un forte sviluppo marinaro e commerciale, molto probabilmente parte della dodecapoli etrusca meridionale.
I ritrovamenti più antichi, quelli dell’area di Pian di Voce, risalgono a un periodo compreso tra la tarda età del Bronzo e la prima età del Ferro, in concomitanza con l’affievolirsi delle testimoninaza delle più antiche presenze umane lungo la valle del Fiora, più lontane dalla costa, quasi a testimoniare l’affievolirsi delle esigenze difensive degli insediamenti umani, in questa parte dll’Etruria.[1]
La presenza umana a partire dell’età del Ferro, è testimoniata dai ritrovamenti delle tombe a pozzo e a fossa, tra le quali si citano i sepolcri dell’Osteria, del Mandrione di Cavalupo, di Ponte Rotto e della Poledra, che a causa della loro rispettiva posizione, vengono riferiti a quattro diversi nucli abitati originari, che in seguito si riuniranno nell’unico abitato di Vulci.[1]
Nel 280 a.C. la città, e la sua alleata Volsinii, furono sconfitte dal’esercito romano guidato dal console Tiberio Coruncanio, ricordato per essere stato il primo plebeo a essere eletto pontefice massimo a Roma, che per questo ottenne il trionfo. Come conseguenza di questa sconfitta, la città perse gran parte dei suoi territori che furono assegnati a Cosa e Forum Aurelii,[4] l’odierna Montalto di Castro.[5]
Da questo momento inizia il declino della città etrusca, che comunque nel I secolo a.C. ottiene lo status di municipio romano, e nel IV secolo è citata come sede vescovile; sarà definitivamente abbandonata, a favore di Montalto di Castro, nell’VIII secolo.[4]
Fonte: Wikipedia
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parco archeologico di Vulci località vulci, 01014 Montalto di Castro Italia
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