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Itinerari a Gaeta

Gaeta

itinerari Lazio Gaeta

STORIA BREVE

Gaeta è un comune italiano di 19 565 abitanti[2] della provincia di Latina nel Lazio meridionale.

Sorge nel golfo omonimo sul Mar Tirreno e dista circa 90 km da Napoli e 130 km da Roma. Nel Golfo di Gaeta, che si estende dal promontorio del Circeo a Capo Miseno, sfociano i fiumi Garigliano e Volturno.

I primi insediamenti nel territorio di Gaeta risalgono al IX-X secolo a.C. Successivamente, tutta l’area costiera del golfo fu parte integrante della regione popolata dagli antichi Aurunci, stanziati tra il fiume Liri, il Volturno e la zona del vulcano di Roccamonfina. Solo nel 345 a.C. il territorio di Gaeta finì sotto l’influenza di Roma.

Fonte: Wikipedia

cosa vedere a Gaeta

Santuario della Santissima Trinità e Grotta del Turco

4.5/5

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Il Santuario della Santissima Trinità, anche detto della Montagna Spaccata, è situato sulla fiancata occidentale del Monte Orlando, prospiciente Serapo.

Fu edificato nell’XI secolo, sorge su una fenditura nella roccia che giunge fin nella grotta del Turco, creatasi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme. Nel 1434 dall’alto dei due costoni di roccia si staccò un macigno che andò ad incastrarsi più in basso tra le pareti della fenditura, al di sopra dell’ingresso sul mare della grotta; Su di esso, nel XVI secolo, venne realizzata una cappella, raggiungibile tramite una scalinata che porta nelle viscere della montagna; lungo di essa, che percorre la stretta spaccatura di roccia, è possibile notare sulla parete di destra un distico latino con a fianco la cosiddetta mano del Turco, la forma di una mano (le cinque dita nella roccia) che, secondo la leggenda, si sarebbe formata nel momento in cui un “miscredente” marinaio turco, che non credeva, cioè, alla storia che gli era stata raccontata sulla causa della spaccatura nella roccia, si era appoggiato alla roccia che miracolosamente divenne morbida sotto la sua pressione formando l’impronta della mano.

La chiesa, in stile barocco, si articola in un’unica navata con volta a botte lunettata e diverse cappelle laterali; l’abside quadrangolare ospita l’altare maggiore novecentesco, sormontato dalla tela di Raimondo Bruno Sant’Erasmo e la Madonna affidano Gaeta alla protezione della Santissima Trinità (1850 circa).

Fonte: Wikipedia

Santuario della Santissima Annunziata

4.5/5

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Il santuario della Santissima Annunziata è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Gaeta, situato nel centro storico della città, tra via dell’Annunziata e il lungomare Caboto.

Il 2 maggio 1321 il vescovo di Gaeta Francesco Bruno autorizza la realizzazione di uno stabilimento ospedaliero, con annessa chiesa-corsia, alle porte della città[1]. In realtà la chiesa della Santissima Annunziata e l’omonimo stabilimento furono fondati nel 1320, come si legge in una targa dedicatoria posta sull’architrave del portale laterale della chiesa. La chiesa fu consacrata l’11 maggio 1354 e, un anno dopo, fu avviata l’attività ospedaliera dello Stabilimento dell’Annunziata.

Nel secolo scorso, a causa delle due grandi guerre, la chiesa non ebbe vita facile. Nonostante ciò tutti i capolavori della chiesa si erano salvati, compreso l’organo che nel 1927 era stato nascosto nel coro delle Orfanelle, sopra il polittico fondale della chiesa, per cui, non più visibile, si è salvato dai trafugatori di piombo. Il prezioso strumento solo nel 1980 tornerà nella chiesa ma non sopra la cantoria sinistra, come fu in origine, ma sotto ad essa, dove è rimasto fino al dicembre 2009 quando è stato ripristinato e ricollocato nella posizione originaria.

Nel 2009, la chiesa è stata elevata a santuario e gemellata con quello di Lourdes.

Fonte: Wikipedia

Tempio di San Francesco

4/5

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Il tempio di San Francesco è un luogo di culto cattolico di Gaeta, situato nel centro storico della città, all’interno del territorio della parrocchia che insiste sulla cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano e di Santa Maria Assunta.[1]

La chiesa venne costruita a partire dal 1283, grazie alle donazioni di Carlo II d’Angiò, come luogo di culto annesso ad un convento fondato dallo stesso Francesco di Assisi nel 1222;[2] nella seconda metà degli anni 1850 venne radicalmente restaurata in stile neogotico su progetto di Giacomo Guarinelli, grazie all’interessamento di papa Pio IX e i finanziamenti di Ferdinando II delle Due Sicilie.[3]

Nel 1222Francesco d’Assisi, in viaggio nel sud Italia, predicò nella città di Gaeta, dove soggiornò alcuni giorni su invito dei cittadini e operò alcuni miracoli. Qui fondò un piccolo convento con annessa cappella, situato al di fuori delle allora mura della città (il cui circuito era stato ampliato lo stesso anno per volere di Federico II fino all’attuale piazza Conca);[6] durante la costruzione della quale un carpentiere, schiacciato da una trave, rimase ucciso. Il santo, informato dell’accaduto, tracciò sul morto un segno di croce e questi, chiamato per nome, risuscitò.[7] Secondo un’altra fonte, il morto risuscitato sarebbe stato un muratore schiacciato da un masso.[8] Il complesso, una volta terminato, era costituito dalla piccola chiesa, priva di particolari decorazioni, e dalle poche celle dei frati, tra le quali quella in cui aveva dormito il fondatore;[9] la chiesa era dedicata alla Vergine Assunta e venne dedicata nel 1255; l’intera struttura fu oggetto di un primo intervento di restauro nel 1275 per volere di Carlo I d’Angiò.[10]

Fonte: Wikipedia

Castello di Gaeta

4/5

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Il castello angioino-aragonese è situato nel centro storico di Gaeta. È sede, nella sua parte aragonese, della caserma Mazzini della Scuola nautica della Guardia di Finanza, all’interno della quale si trova la Compagnia Allievi Finanzieri di mare[1]. Nella sua parte angioina è invece una sede periferica dell’Università di Cassino.

L’edificio probabilmente venne eretto nel VI secolo durante la guerra dei Goti o nel VII secolo[2] quando le zone marittime del Lazio e della Campania erano oggetto delle mire espansive dei Longobardi. Nei documenti gaetani di quel periodo ci si inizia a riferire a Gaeta con l’appellativo di “Kastrum”. Notizie certe dell’esistenza del castello di Gaeta si hanno al tempo di Federico II di Svevia, il quale durante il periodo delle lotte col papato, soggiornò in diverse occasioni in Gaeta, e, intuendone la posizione strategica, nel 1223 vi fece fortificare il castello.

Fonte: Wikipedia

dove mangiare a Gaeta

La top 3 di Itinerarilazio.it

Marimo Sushi & Cocktails

5/5

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Via Faustina 1, 04024 Gaeta Italia

Tel. +39 389 509 5828

dalla Paella alla Brace

4.5/5

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Via Annunziata 18, 04024 Gaeta Italia

Tel. +39 340 865 8640

Pizzeria Rustica

4.5/5

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Piazza della Libertà, 33 33, 04024 Gaeta Italia

Tel. +39 0771 464536

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