Formia

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STORIA BREVE
Formia è un comune italiano di 37 219 abitanti[1] della provincia di Latina nel Lazio.
Di origine Aurunca, antica popolazione osca, la città di Formia appare per la prima volta nella storia nel 338 a. C., durante la Guerra latina.[6][7] Da qui passava la regina viarum, la via Appia.
Adagiata proprio al centro del golfo di Gaeta che per oltre due millenni era chiamato Sinus Formianus, Formia ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse sulla via del ritorno. Tutta la mitica tradizione ricorda questa zona come terra dei Lestrigoni,[4] popoli rudi e primitivi, e alla città di questi giganti cannibali vi approdarono le navi di Ulisse e dalla quale solo la sua riuscì a salvarsi.
Fonte: Wikipedia
Eremo di San Michele Arcangelo
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L’eremo di San Michele Arcangelo è una piccola chiesa situata alle pendici di monte Altino, che appartiene alla catena dei monti Aurunci, a 1220 m s.l.m. nel territorio di Maranola (frazione di Formia)
Incastonata nella roccia, si trova lungo il sentiero che da Sella Sola conduce fino alla cima del Redentore, su un costone a strapiombo.
Il santuario rupestre, dedicato a san Michele Arcangelo, risale all’830, difatti viene menzionato nel Codex diplomaticus cajetanus. Tuttavia, la facciata di pietre, che chiude una cavità naturale, fu ricostruita in stile neogotico alla fine del XIX secolo, nel 1893, quando salì sul monte Altino, in visita pastorale, l’arcivescovo Francesco Niola. Questi indicò l’interno dell’antro come sede ideale per la nuova costruzione, in modo tale da evitare i danni riportati dalla precedente chiesa, causati dalle acque di dilavamento, dalla caduta di rocce e porzioni di ghiaccio.
Fonte: Wikipedia
Cisternone Romano
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Il Cisternone romano, ovvero una grande cisterna di epoca imperiale romana, da poco risanata e aperta al pubblico, fa bella mostra di sé nel cuore del borgo. È una monumentale opera idraulica interrata nell’Arce, con murature talmente robuste e imponenti da sorreggere case e vicoli soprastanti. La seconda più grande d’Italia, è ora visitabile dopo 22 secoli in cui era diventata un ammasso di detriti. Molto suggestiva, è detta anche basilica sotterranea.
Fonte: Wikipedia
Tomba di Cicerone
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La Tomba di Cicerone è un mausoleo monumentale di età imperiale che si trova a Formia, in provincia di Latina nel Lazio.
Il mausoleo di epoca augustea, è tradizionalmente attribuito a Cicerone, che qui vicino aveva la villa, dove fu raggiunto dai sicari di Marco Antonio, anche se tale attribuzione è ancora dubbia.
La tomba, che poggia su di una base quadrata che misura 18 metri per lato, è alta 24 metri ed è costruita con anelli di pietra, che dovevano essere ricoperti da lastre di marmo. All’interno della base si trova una cella, che era il sepolcro vero e proprio.[1]. La tradizione vuole che il feretro dell’oratore fosse deposto nella tomba dopo che gli furono mozzate le mani e la lingua, i simboli della eloquenza del filosofo.
Sulla collina sovrastante, a 100 metri di distanza in linea d’aria, si trova la Tomba di Tulliola, l’amata figlia di Cicerone.
Fonte: Wikipedia