Collepardo

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STORIA BREVE
Collepardo è un comune italiano di 892 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.
Nelle Grotte di Collepardo si sono trovate testimonianze di vari stazionamenti umani in epoche differenti e reperti pagani del culto misterico solare del Mitraismo, segno che la grotta era uno dei santuari che di solito anticamente venivano aperti su vie maggiori per i pellegrini e viandanti che lì passavano.
Fonte: Wikipedia
Certosa di Trisulti
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La certosa di Trisulti è un monastero situato nel comune di Collepardo, in provincia di Frosinone, nella cosiddetta Selva d’Ecio, alle falde del monte Rotonaria (Monti Ernici), a 825 m di altitudine e a 6 km a nord-est del centro abitato. Fu riconosciuta monumento nazionale con Decreto ministeriale del 17 luglio 1879.
Una prima abbazia benedettina fu fondata in loco da san Domenico di Sora nel 996, a poca distanza dall’odierno complesso: ne sopravvivono alcuni ruderi. L’abbazia attuale fu costruita nel 1204, in un sito più accessibile, per volere di papa Innocenzo III e fu assegnata ai Certosini. La chiesa abbaziale di San Bartolomeo fu consacrata nel 1211.
Il complesso è stato ampliato e modificato più volte nel corso dei secoli e si presenta attualmente con forme barocche. Nel 1947 è passato alla Congregazione dei Cistercensi di Casamari.[1]
Fonte: Wikipedia
Grotte di Collepardo
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Le grotte di Collepardo (anche note come grotte dei Bambocci) sono state originate da quell’insieme di fenomeni carsici presenti nel comune di Collepardo legati all’erosione sotterranea del suolo da parte dell’acqua, similmente alla vicina dolina carsica detta Pozzo d’Antullo.
Il nome di grotte dei Bambocci ha origine dalla caverna principale dove numerose stalattiti per le loro forme richiamano l’aspetto di bambole e pupazzi (detti appunto bambocci). Questo nome fu sostituito poi in “grotte Regina Margherita” nel 1904 quando il Comune di Collepardo dedicò le grotte alla prima regina d’Italia dopo la sua storica visita nella caverna. All’interno delle grotte sono stati rinvenuti resti di fauna risalenti al pleistocene, come Cervus elaphus, e scheletri umani dell’età del bronzo, collocabili fra il 1600 e il 1400 a.C..
Fonte: Wikipedia